Pulcinella

Dalle strade ai palcoscenici: la storia del teatro napoletano

L’immortale Napoli è una città intrisa di passione e creatività, dove l’arte e la cultura si respirano come aria fresca. La bellezza senza tempo di questa città ha da sempre ispirato artisti e intellettuali, creando quello che è definibile come uno dei panorami artistici più importanti d’Italia e del mondo intero. Tra le svariate forme d’arte che hanno preso vita a Napoli, una ha sempre spiccato, emettendo una luce propria e trasmettendo emozioni che solo nel contesto napoletano avrebbero potuto esprimersi in questo modo, il teatro.

Il teatro San Carlo - teatro napoletano
Credits: Teatro San Carlo

Il teatro napoletano fonda le sue rapidi nel Quattrocento con l’opera poetica di  Jacopo Sannazaro e Pietro Antonio Caracciolo. Successivamente ha iniziato a definirsi come la forma d’arte che conosciamo tutt’oggi tra le strade e i vicoli della stessa Napoli, in cui la gente si riuniva a tutte le ore per danzare, divertirsi e raccontare storie. In questi vicoli, piazze e cortili, i napoletani trovarono un modo per sfuggire alla durezza della vita quotidiana condividendo momenti di allegria e spensieratezza. Questi spettacoli amatoriali, noti come “cafoni” o “pupari“, costituivano il primo embrione del teatro napoletano. Col passare del tempo, i cafoni e i pupari si sono evoluti, diventando spettacoli sempre più elaborati e strutturati. Furono introdotte le prime scenografie e costumi, e gli attori cominciarono ad apprendere la recitazione e l’improvvisazione. Nascono così le prime compagnie teatrali napoletane, che cominciarono a girare per la città per portare i loro spettacoli alla gente.

Nella storia pre-novecentesca di questa magnifica arte, non si può non menzionare l’importanza della maschera di Pulcinella, personaggio invero nato alcuni secoli prima, ma che ha trovato nel teatro napoletano la sua massima espressione, diventando un simbolo di Napoli stessa.

Opera d'arte di Teodoro Duclère risalente al 1858 e raffigurante Pulcinella - teatro napoletano
Credits: Teodoro Duclère, Pulcinella, 1858

Uno dei primi e più importanti registi e autori del teatro napoletano fu Eduardo Scarpetta, padre di Eduardo De Filippo. Scarpetta, nato a Napoli nel 1853, fu il fondatore della Compagnia Scarpetta, una delle prime compagnie teatrali napoletane. Con le sue opere, Scarpetta riuscì a rappresentare la vita quotidiana dei napoletani in modo realistico e dirompente, portando in scena personaggi e situazioni che familiari a tutti. Tra le opere più famose di Scarpetta ci sono “Miseria e nobiltà” e “Filumena Marturano“.

Eduardo Scarpetta - teatro napoletano
Credits: Public Domain

Negli anni ’30, il teatro napoletano subì un’ulteriore evoluzione grazie a Eduardo De Filippo. Eduardo, nato a Napoli nel 1900, portò in scena una nuova forma di teatro, che combinava brillantemente comicità e dramma. Le sue opere, come “Napoli Milionaria” e “Questi fantasmi!”, sono ancora oggi considerate dei capolavori del teatro italiano. Eduardo fu inoltre un attore a dir poco straordinario, capace di interpretare personaggi memorabili come don Antonio e don Pasquale.

Negli anni ’50 e ’60, il teatro napoletano conobbe un nuovo periodo di assoluto splendore grazie a personaggi del calibro di Peppino De Filippo e Totò. Questi artisti portarono sul palcoscenico temi nuovi, moderni e nuove forme di comicità dirompenti, capaci di rompere la tradizione del teatro napoletano e dando vita a una nuova forma di spettacolo.

Oggi, il teatro napoletano continua ad essere un’arte incredibile, con centinaia di migliaia di appassionati che di anno in anno si avventano a teatro per gustarsi un momento di assoluta libertà entrando in contatto con la parte più intima di loro stessi.

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